Impianto di riscaldamento: come scegliere tra centralizzato e autonomo

impianto di riscaldamento
Emiliano Zoccolan
Emiliano Zoccolan

General Contracting

Grazie all’avvento di sempre più nuove tecnologie, si è potuto anche in edilizia osservare la nascita di nuove modalità di riscaldamento domestico. Non più solo centralizzato, ma anche autonomo. Ecco che Artech Edilizia Completa ti mostra quali sono le principali differenze tra le due tipologie, per aiutarti nella scelta evidenziandone anche quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi.

Riscaldamento autonomo
Impianto di riscaldamento

Qual è la differenza tra riscaldamento centralizzato e autonomo

Il riscaldamento centralizzato è stato negli ultimi anni oggetto di importanti cambiamenti nella sua struttura e modalità di funzionamento, frutto dell’arrivo di sempre più nuove tecnologie anche nei settori dell’edilizia e della realizzazione e posa di impianti. In primis l’avvento di nuove valvole termostatiche e contabilizzatori, che hanno consentito agli utenti una gestione personalizzata di consumi e temperatura, trasformandolo similmente a un riscaldamento autonomo. In un impianto centralizzato, la caldaia è unica per tutto l’edificio e posizionata in sue aree comuni. È in questo caso compito del tecnico effettuare rilievi e impostazioni, in linea con le direttive dell’assemblea condominiale. Accensione e spegnimento restano però standardizzati. Nonostante oggi sia già possibile godere di una certa autonomia con questa tipologia di impianto, l’indipendenza aumenta ulteriormente con la scelta di un impianto di tipo autonomo.

Quest’ultimo non dipende direttamente da altre unità abitative. La sua installazione, manutenzione, gestione è a puro carico del proprietario dell’immobile, nonostante la Legge sia comunque tenuta ad impostarne vincoli tecnici ed operativi che riguardano ad esempio la soglia di temperatura da non oltrepassare, il suo essere ovviamente a norma, con tanto di certificazione e manutenzione periodica. Sono tipologie molto diffuse di riscaldamento autonomo, il riscaldamento a soffitto, a pavimento oppure elettrico.

Per entrambe le tipologie, esistono ad oggi efficienti impianti a condensazione, che utilizzano l’omonima caldaia e funzionano recuperando il calore rimasto latente per rimetterlo in circolo. Sono molto convenienti se installati in condomini. Garantiscono maggior rendimento a fronte di parità di emissioni.

È meglio un impianto di riscaldamento centralizzato oppure autonomo?

La scelta circa la migliore soluzione di riscaldamento per le proprie quattro mura, ricade certamente su un’attenta valutazione dei PRO e CONTRO di entrambe le tipologie. Se da una parte, è sempre più spesso consigliata l’installazione di un impianto autonomo, dall’altra possono sussistere delle casistiche particolari per le quali, procedere con il riscaldamento centralizzato a livello condominiale è l’unica soluzione oppure la più efficiente.

Nel primo caso, un impianto di caldaia e termosifoni autonomi, consente innanzitutto agli utenti di essere totalmente indipendenti nella gestione della soglia di calore all’interno della propria abitazione. Il sistema può essere quindi acceso o spento quando lo si ritiene necessario, mantenendo un comfort ambientale che soddisfi le proprie esigenze ed eviti gli sprechi. Con un impianto di riscaldamento autonomo, si può scegliere da sé la tipologia di combustibile, di impianto stesso (a soffitto, a pavimento, elettrico), così come di caldaia e radiatori. A scopo di incentivare questa soluzione di gran lunga più sostenibile rispetto ad un tradizionale impianto centralizzato, la messa in disponibilità, da parte dello Stato, di bonus per lavori di efficientamento energetico.

Allo stesso tempo, a volte conviene rimanere allacciati all’impianto di riscaldamento condominiale (quindi centralizzato), ad esempio se i costi involontari, legati cioè alla sua normale manutenzione e ristrutturazione, sono particolarmente elevati oppure se il consumo energetico della propria famiglia è molto alto.

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