Cappotto termico esterno: cos’è e vantaggi di installazione

Cappotto termico esterno
Emiliano Zoccolan
Emiliano Zoccolan

General Contracting

Il cappotto termico esterno è una delle opere edilizie più richieste del momento, complice anche la presenza di agevolazioni come Superbonus 110%, che permettono un innalzamento della classe energetica del proprio edificio, nonché altri sensibili vantaggi di gestione dell’energia, a un prezzo sensibilmente ridotto. Scopri cos’è il cappotto termico esterno, con quali materiali si realizza e come si posa, insieme agli esperti di Artech Edilizia Completa.

Cappotto termico esterno

Cappotto termico esterno, cos’è e a cosa serve

Differente per natura – ma non per funzionalità – dal cappotto termico tradizionale, installato a internamente alle pareti di un edificio da isolare, il cappotto termico esterno è un valido alleato in edilizia per garantire l’isolamento termico dell’edificio oggetto di intervento. Sia esso in riferimento al mantenimento di una casa più fresca durante la stagione estiva e più calda durante l’inverno, poiché in grado di trattenere la temperatura accumulata in maniera naturale. 

La scelta tra quale delle due soluzioni sia la migliore, spetta ad un esperto di opere e tecnologie edili, anche se i vantaggi derivati dall’installazione di un cappotto termico esterno sono senz’altro evidenti. Si parte innanzitutto da una temperatura che all’interno appare più omogenea oltre che un abbattimento della soglia di consumi, con conseguente risparmio energetico e di costi in bolletta. Il cappotto termico esterno è una vera e propria opportunità per chi vuole trarre il meglio dalla propria abitazione, innalzandone la condizione di abitabilità e migliorandone la classe energetica, con indiretto aumento della sua soglia di valore. Si adegua inoltre alle politiche di transazione ecologica sempre più vigenti in Italia, Europa e nel mondo.

Cappotto termico esterno

I materiali utilizzati per un cappotto termico esterno

Il cappotto termico esterno si presenta come una lastra composta da materiali naturali o sintetici, nonché spesso anche un mix di entrambi.

Tra i materiali naturali più utilizzati in sua composizione: fibra di legno, fibra di vetro, sughero e lana di roccia. Hanno costi maggiori, ma sono anche più efficienti, nonché i più gettonati per rispondere alle logiche dettate dal Superbonus 100%.

Tra i materiali sintetici più utilizzati in sua composizione: poliuretano estruso, poliuretano espanso oppure PVC. Anch’essi hanno ottima efficienza termica, ma tendono a rovinarsi molto più facilmente e durare quindi meno. Hanno un costo minore e si posano in poche mosse.

Per la scelta del materiale più adatto al proprio cappotto termico esterno, bisogna inoltre sempre valutare l’ambiente in cui lo si andrà ad installare, poiché questo tipo di copertura è fortemente soggetta anche all’azione degli agenti atmosferici ed esterni.

Cappotto termico esterno

Come avviene la posa di un cappotto termico esterno

Dopo aver scelto il materiale più adatto al proprio cappotto termico esterno, ecco che si può procedere con una sua posa, non senza ottenere prima tutte le autorizzazioni necessarie da parte degli uffici del Comune in cui si trova l’edificio oggetto di intervento. L’iter di posa di un cappotto termico esterno inizia in primis con l’operare una rasatura dell’intonaco della parete da isolare, in modo che abbia uno spessore compreso tra 5-9 mm, utile alla migliore funzionalità e resa del cappotto termico esterno. In genere le rasature compiute sono due. Una volta completata questa fase, via libera al vero e proprio fissaggio del cappotto termico esterno con suoi materiali a parete.

* Considerazione fondamentale: quando si procede con l’applicazione di un pannello isolante a parete, c’è bisogno che sia coperto da materiale collante per almeno il 40% della sua superficie, in modo da evitare sbalzi termici futuri dovuti anche a scollamento.

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