Casa green, così il mutuo per acquistare e ristrutturare costa meno: 4 esempi

Emiliano Zoccolan
Emiliano Zoccolan

General Contracting

Il caro bollette e le nuove norme in arrivo con la direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici sono destinate a dividere in maniera netta il mercato residenziale: da una parte le case green, dall’altra le abitazioni energivore. Fatalmente questa divisione interesserà anche il mercato dei mutui: i finanziamenti che avranno come garanzia immobili verdi saranno offerti a condizioni nettamente migliori rispetto agli altri. Il perché lo spiega Luca Bertalot, segretario generale della Emf (European Mortgage Federation): «Le regole sulle coperture che le banche devono avere per erogare finanziamenti diventeranno a breve più stringenti.

Efficienza energetica: valore più alto, mutui più convenienti

Un immobile green già oggi, e in futuro ancor di più, può essere rivenduto più facilmente senza perdere di valore: più la garanzia è solida, più bassa è la quota sull’erogazione che andrà messa a riserva e di conseguenza minore sarà anche il costo per il cliente». Nelle nostre simulazioni (su dati mutuionline aggiornati all’8 febbraio 2023), per esempio, un mutuo green a 20 anni per una casa da 300 mila euro può avere un tasso fisso tra il 3,66% (Bper) e il 3,80% (Webank) e un variabile tra il 2,81% (Ing) e il 3,95% (Webank). Per un finanziamento a 30 anni, il tasso fisso green potrebbe oscillare tra il 3,50% (Bnl) e il 3,74% (Ing), il variabile tra il 3,05% (Ing) e il 4% (Banco Bpm).

Il valore delle abitazioni sale più rapidamente

Una fetta sostanziosa del business per le banche arriverà dai mutui, ipotecari e non, finalizzati non tanto all’acquisto quanto alla riqualificazione energetica. «Un salto di due classi significa su una casa di 100 metri quadrati in Italia mediamente abbattere i costi energetici del 70 e l’80% e di aumentare il valore potenziale dell’immobile mediamente del 12%. Per ottenere questo risultato — prosegue Bertalot — sono necessari investimenti di almeno 25-30mila euro per abitazione. Se si considera che le stime per l’Italia sono di interventi su oltre 28 milioni di case, cifra che sale a 220 milioni se consideriamo lo scenario Ue, appare evidente in molti casi i proprietari non potranno fare fronte alla spesa né potranno intervenire a pioggia le casse pubbliche, con interventi come il superbonus».

Gli incentivi

Oltretutto se si considera, aggiungiamo noi, che la spesa per appartamento per cui si è ricorso al superbonus(che ha come condizione discriminante proprio il miglioramento di due classi energetiche), è molto più alta di 25-30 mila euro: per le villette si superano i 100 mila, per i condomini si sfiorano i 600 mila euro. Va però detto che un incentivo meno generoso del 110% di certo farebbe scendere anche la spesa.

Fonte: Corriere della Sera

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